Roberto Bombarda - attività politica e istituzionale | ||||||||||||||||||||||||||||
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Trento, 11 marzo 2008 Come riferito dalla stampa locale, in Valsugana ed in particolare nel comune di Grigno sta creando un certo dibattito la prospettiva dell'insediamento di un nuovo cementificio che sarebbe collocato non in zona industriale, bensì in zona cave. La proposta del nuovo insediamento produttivo, che potrebbe creare in loco nuovi posti di lavoro, viene dal Gruppo Grigolin, realtà veneta del settore (malte, intonaci, finiture e rasature, massetti, adesivi collanti, artemuri, leganti, bioedilizia e inerti), già presente in Trentino nella cava in questione, a «Masi Rovigo» di Grigno attraverso la Semprebeton, e a Romagnano attraverso la Fornaci Calce Grigolin spa. Un anno e mezzo fa, un'azienda partecipata dal Gruppo di Ponte della Priula (Treviso) ha chiesto ufficialmente all'Assessorato all'industria della Provincia di potersi insediare in zona industriale, su un'area di 10 mila metri quadri su cui costruire uno stabilimento di 5 mila mq. «Ci è stato chiesto», ha spiegato all'Adige l'assessore Marco Benedetti «di poter realizzare, più che un cementificio, una fabbrica per produrre premiscelati per l'edilizia. Abbiamo rilasciato un parere che avanza dubbi sull'insediamento nella zona produttiva. Una struttura del genere, che ha bisogno di grandi cumuli per lo stoccaggio degli inerti, sarebbe troppo impattante sulle aziende limitrofe. Per questo, in accordo con il sindaco, s'è chiesto alla ditta di valutare in alternativa la possibilità di insediarsi su un'area prossima alla cava. È un'area mascherata da un vallo, che protegge anche la pista ciclabile, tanto che quella cava viene additata ad esempio. E ci sono altri capannoni in zona, uno utilizzato proprio dalla ditta del Gruppo Grigolin. Anzi, l'intervento potrebbe essere una razionalizzazione del sito esistente, ripristinandolo. Né vi sarebbero problemi di accesso. Sarebbe però necessaria una variante urbanistica». Ciò premesso, si interroga il Presidente della Provincia di Trento per sapere se 1. l'area interessata dal possibile nuovo insediamento produttivo sia adatta agli scopi, ovvero quali modifiche urbanistiche siano necessarie ed attraverso quali passaggi; 2. non ritenga troppo impattante per l'ambiente, il paesaggio e la vivibilità della Valsugana l'insediamento di questo genere di attività produttive; 3. la Provincia ritenga strategico, ai fini della politica industriale del Trentino ed ai sensi del Piano di sviluppo provinciale, l'insediamento di questo genere di produzioni ed in caso affermativo in quali modi intende sostenerlo; 4. se è stato valutato l'impatto dei fumi prodotti da un eventuale stabilimento che avrà necessità di cottura dei prodotti, tenuto conto della già critica situazione della Valsugana. Cons. prov. dott. Roberto Bombarda |
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